La maglia della Grande Inter di Helenio Herrera

Helenio Herrera e Angelo Moratti diedero vita alla migliore squadra della storia nerazzurra: ecco la maglia della Grande Inter

Quando si parla di Grande Inter non si può non pensare ad un binomio indissolubile: quello tra il petroliere e presidente Angelo Moratti e l’allenatore Helenio Herrera. Un legame che nacque per via di un colpo di fulmine di Moratti durante la partita Barcellona – Inter in Coppa delle Fiere 1960, dove i nerazzurri subirono una sonora sconfitta per 8 a 2 dai blaugrana del “mago” Herrera. Da quel momento iniziò l’epoca d’oro dei meneghini, l’epoca che consacrò la maglia della Grande Inter.

La maglia della Grande Inter

L’inizio polemico

Nel primo campionato italiano Herrera partì subito a razzo, con la conquista del titolo d’inverno 1960-61. Grazie ad un attacco formato da Firmani e Angelillo i nerazzurri si mostrarono una macchina da gol, esprimendo un gioco nuovo e entusiasmante. Nel ritorno però la Juventus guidata dal “Trio magico” (Boniperti, Charles, Sivori) risalì la china, complice un filotto di 4 sconfitte consecutive dell’Inter.

La furia di Moratti

Lo scontro diretto in casa juventina finì 0 a 0, ma la partita venne sospesa. Alcuni tifosi entrati nello stadio senza biglietto invasero il campo. L’Inter ottenne una vittoria 2 a 0 a tavolino, risultato che non venne però omologato dal CAF, il quale decise, la sera prima dell’ultima giornata, per una ripetizione della partita. Le polemiche furono asprissime, visto che le due squadre erano a pari punti e soprattutto perché il presidente bianconero Umberto Agnelli era anche presidente della FIGC. All’Inter vennero sottratti due punti, poi diventati 3 con la sconfitta degli uomini di Herrera in casa del Catania (“clamoroso al Cibali!“) e il pareggio juventino con il Bari. Al recupero della partita il presidente Moratti, furibondo, ordinò a Herrera di schierare la “squadra De Martino”, ossia la squadra riserve. La sfida finì 9 a 1 per la Juve, per l’Inter segnò il futuro idolo Sandro Mazzola, alla sua prima apparizione.

L’inizio della Grande Inter

Il campionato 1961-62 fu un altro passo di avvicinamento ai grandi risultati futuri. Vennero acquistati Luisito Suarez e Hitchens e la squadra concluse al secondo posto, staccata 5 punti dal Milan. Nell’anno successivo Moratti scelse molti giocatori italiani da implementare in prima squadra: si accasarono nelle file nerazzurre Burgnich, Maschio e Di Giacomo, oltre al brasiliano Jair. Vennero inoltre definitivamente lanciati tra i titolari Giacinto Facchetti e Sandro Mazzola. Gli uomini di Helenio Herrera salirono sul tetto d’Italia dopo un avvincente duello con la Juventus: la maglia della Grande Inter aveva iniziato a brillare.

Tarcisio Burginch
Tarcisio Burginch

La Coppa Campioni

L’anno successivo, il 1963-64, l’Inter prese parte alla Coppa dei Campioni. Dopo aver superato nell’ordine il Monaco, il Partizan e il Borussia Dortmund, dovettero affrontare il terribile Real Madrid in finale, detentore delle ultime 5 Coppe Campioni. La finale fu vinta dai nerazzurri grazie alla tattica perfette del “mago” Herrera, che riuscì ad imbrigliare i talenti madridisti Di Stefano, Gento, Amando e Puskas. Il risultato finale di 3 a 1 fu fissato dalla doppietta di Sandro Mazzola e dal gol di Milani. Nello stesso anno l’Inter non riuscì però a vincere lo Scudetto, perdendo lo spareggio con il Bologna.

Formazione Inter Finale Coppa Campioni 1963-64: Sarti; Picchi, Burgnich, Guarneri, Facchetti; Jair, Mazzola, Tagnin, Suarez, Corso; Milani.

Sandro Mazzola, simbolo della Grande Inter di Herrera
Sandro Mazzola, simbolo della Grande Inter di Herrera

Il Triplete

La stagione 1964-65 segnò invece il primo Triplete della storia nerazzurra, con la vittoria in Coppa Campioni, quella in Campionato e quella in Intercontinentale. Nel campionato italiano Herrera e soci videro inizialmente un allungo milanista, che si laureò campione d’inverno con 5 punti di vantaggio. Con 8 vittorie di fila l’Inter ristabilì la parità di punteggio, e dopo un lungo avvicendamento piazzò lo scatto decisivo sul finire di stagione, sfruttando la sconfitta rossonera in casa con la Roma.

La maglia della Grande Inter: la seconda Coppa Campioni

In Coppa campioni invece il cammino fu più agevole, almeno fino alle semifinali. L’Inter abbatté la resistenza di Dinamo Bucarest e Glasgow Rangers (il primo turno non lo giocò in quanto campione in carica). In semifinale invece dovette affrontare il Liverpool: la sconfitta in casa dei Reds per 3 a 1 complicò le cose, ma in un San Siro strapieno i nerazzurri ribaltarono il risultato con un 3 a 0. In finale Mazzola e soci regolarono il Benfica con un risicato 1 a 0, rete di Jair.

La maglia della Grande Inter con cui vinse la seconda Coppa campioni

La prima Coppa Intercontinentale

Come ciliegina sulla torta sempre nella stessa stagione i nerazzurri si aggiudicarono la Coppa Intercontinentale battendo nel doppio confronto gli argentini dell’Indipendiente. Persero l’andata ad Avellaneda per 1 a 0 e vinsero il ritorno per 2 a 0 a San Siro. Sì, la maglia della Grande Inter stava ormai dominando il mondo!

La formazione tipo dell’Inter 1964-65: Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Domenghini, Suarez, Corso.  

La Grande Inter

Ancora vittorie

Il campionato 1965-66 vide ancora l’Inter dominare la scena. In campionato riuscì a guadagnare il titolo regolando le velleità di Napoli, Bologna, Fiorentina e Juventus. In questo modo riuscì a raggiungere la “stella”, dedicata solo a chi raggiunge 10 vittorie in Campionato. Nello stesso anno raggiunse la semifinale di Coppa Campioni, subendo per la sconfitta con un arrembante Real Madrid. La stagione fu comunque impreziosita dalla vittoria della seconda Coppa Intercontinentale consecutiva, sempre contro l’Indipendiente.

Il declino

Dopo la figuraccia italiana al Mondiale del 1966 la Federcalcio decise di bloccare gli ingaggi di calciatori stranieri ingaggiati dall’estero. Questo mise in crisi i progetti di Herrera che dovette affidarsi ai giocatori in rosa, vedendo sfumare gli acquisti già quasi perfezionati di Beckembauer e Eusebio. I nerazzurri pagarono la stanchezza e, dopo un buon girone di andata, conclusero al secondo posto, dietro la Juventus. Anche in Coppa Campioni dovettero masticare amaro a causa della sconfitta in finale contro i terribili “Lisbon Lions” del Celtic Glasgow. L’anno successivo un quinto posto in Campionato convinse Moratti ed Herrera ad abbandonare, ma la maglia della Grande Inter resta impressa nell’immaginario di ogni sportivo ancora oggi.

La maglia della Grande Inter

Toffs offre una doppia versione della maglia della Grande Inter. Una nerazzurra, classica, e una bianca con due bande orizzontali, una nera e una azzurra. La seconda versione è quella utilizzata dagli uomini di Herrera la sera della vittoria della seconda Coppa Campioni.

Maglia Grande Inter nerazzurra.

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La maglia della Grande Inter, versione nerazzurra

Maglia Grande Inter Bianca

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